Abbiamo imparato a chiamare il biancospino la pianta del cuore. Perché questa pianta è un vero e proprio toccasana nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nella lotta al colesterolo.
La storia del biancospino
Il nome scientifico della pianta è oxyacantha (da greco oxys “punta” e akantha “spina”). Proprio i Greci la consideravano una pianta di buon auspicio per le cerimonie nuziali o per adornare gli altari. Il biancospino era la pianta che i Romani dedicavano alla dea Flora, simbolo della purezza. E' una pianta che in epoca medievale veniva accostata alla religione cattolica. I fiori bianchi simboleggiavano la purezza della Madonna, i frutti rossi il sangue di Cristo e i rami la corona di spine.
Le proprietà del biancospino
Migliora l'afflusso del sangue e riduce la pressione arteriosa. Il biancospino, inoltre, è anche un potente antiossidante. L'uso è consigliato in caso di moderata ipertensione. Agisce sulle alterazioni della funzionalità del cuore, riducendo la tachicardia. La presenza del principio attivo chiamato vitexina, inoltre, lo rende un ansiolitico naturale, in situazione di ansia, agitazione e stress. Ottimo anche in caso di insonnia. Il biancospino è una pianta composta principalmente da ammine, flavonoidi, tannini e saponine. Studi condotti in laboratorio, come accennato, hanno evidenziato che tali costituenti conferiscono alla pianta di biancospino proprietà cardiotoniche, vasodilatanti e ipotensive (Herbal Medicines - Pharmaceutical Press). In caso di disturbi di pressione, di insonnia e stress, bisogna fare anche attenzione all’alcool, e al caffè e a tutte le bevande che contengono caffeina e teina perché sono sostanze eccitanti. Tornando al biancospino, l'unica controindicazione riguarda la pressione bassa. In queste condizioni, meglio non assumerlo. Per il resto, avete carta bianca! Se il biancospino è ciò che fa per voi, vi consigliamo di provare il nostro estratto di biancospino che è molto utile per le persone con pressione sanguigna non regolare: aiuta a mantenere regolare la pressione ematica e la funzionalità dell'apparato cardiovascolare. Clicca qui